Venerdì 22 Gennaio 2016 presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico in via San Domenico a Molfetta incontreremo il famoso velista.
Via Federico Paolini 113, a Ostia. È qui che il 15 dicembre 1970 nasce Matteo, terzogenito della famiglia Miceli cui si aggiungerà, tre anni dopo, Martina oggi campionessa olimpica di pallanuoto.
La sua è una famiglia numerosa, ma molto unita, che trova sul litorale romano la possibilità di realizzare concretamente la passione sportiva che anima ognuno di loro. Matteo dimostra subito di avere due profonde passioni: la vela e il mare. Ancora non cammina e già ha il suo posto a bordo del Flying Junior.
Le uscite in barca si susseguono, prima seguendo i pazienti insegnamenti del padre Enrico, poi frequentando i corsi di vela della Lega Navale, a Ostia d’estate, sul Lago di Bracciano d’inverno.
A nove anni scopre il windsurf e riceve dallo zio la sua prima tavola, un Ten Cate di 18 chili lungo più di 3 metri.
Questa disciplina gli fa provare un’ebbrezza indicibile che lo accompagnerà per tutta l’adolescenza, ma ha anche il merito di fargli scoprire la sua grande manualità. Inizia facendo piccole riparazioni e via via si cimenta con le basi della costruzione nautica.
Dalle tavole da surf e le derive Matteo compie i suoi primi passi come operaio specializzato, passando dalle sperimentazioni con vetroresine e carbonio alla sua prima avventura imprenditoriale come giovanissimo costruttore, dall’insegnamento all’attività di broker, per giungere infine a compiere vere e proprie imprese sportive e grandi navigazioni. Un percorso che, allora come oggi, è sempre costellato di traguardi.
Nel lavoro, è stato prima apprendista, poi dipendente, infine socio titolare dei Cantieri d’Este, a Fiumicino dove oltre a costruire, continua a sperimentare sempre nuovi materiali e tecniche.
Sul piano sportivo, nel 2005, affronta con Andrea Gancia un’impresa che lo fa emergere tra i velisti moderni: con Biondina Nera, un catamarano non abitabile di 20 piedi da lui costruito, compie la traversata atlantica facendo registrare il record mondiale.
Nel 2007, sempre con Biondina Nera ottiene un nuovo record di traversata, ma questa volta in solitaria: dalle Canarie alla Guadalupa in 14 giorni, 17 ore e 52 minuti. Preparazione atletica e psicologica, tecniche di gestione della fatica, training per il controllo del sonno, studio minuzioso delle condizioni climatiche, capacità di adattamento, valutazione dei possibili imprevisti, alimentazione razionata, massima attenzione e costante assistenza da parte di un’equipe di tecnici e meteorologi. Sono questi gli ingredienti necessari a un viaggio che non è solo attraverso il mare, ma anche attraverso se stessi.
Ora Matteo si sta misurando con una nuova sfida: da ottobre 2012, partecipa al Roma Ocean World una regata in cui Matteo Miceli ha affrontato per la prima volta il giro del mondo da Roma a Roma in solitaria senza assistenza.
Un’avventura che vede come co-protagonista EstEco, la barca di nuovissima generazione che lo stesso atleta ha realizzato sempre nei suoi Cantieri Navale d’Este lì dove ha costruito il suo primo Class40.
Affrontare questo viaggio verso il futuro con una barca “eco-sostenibile” potrà tradursi, per chi vorrà intendere, in un significativo messaggio in favore di nuove soluzioni energetiche.
La Nave Terra: rappresentazione dell’avventura dell’umanità dell’infusione sotto vuoto di resina epossidica e con albero e bompresso in carbonio. ECO40 è alimentata energeticamente da pannelli fotovoltaici calpestabili, due generatori eolici e due idroturbine, che trasformano in energia elettrica il movimento dello scafo.
L’energia prodotta a bordo è accumulata mediante batterie al litio e l’illuminazione è interamente costituita da led ecologici; a bordo è presente un motore elettrico da 7 KW, necessario per le manovre nei porti. Il sistema di acquisizione dati di bordo e il software di controllo sono stati progettati e realizzati dagli ingegneri della Sapienza.
Il nutrimento del suo comandante è invece assicurato da un orto dove Matteo coltiva germogli di soia, lenticchie e grano. L’orto è illuminato artificialmente e irrigato con acqua di mare desalinizzata.
Per le proteine necessarie alla sopravvivenza ad integrare quelle fornite dalla pesca, Matteo ha due compagne di viaggio speciali, cioè le galline LaBionda e LaMora, che hanno già navigato lo scorso inverno con ECO40 per circa 2500 miglia prima della partenza di Matteo.
Per la prima volta nella storia nessun combustibile fossile sarà bruciato a bordo: Matteo cucinerà solo con dispositivi elettrici, in particolare forno elettrico, microonde e bollitore.